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AFGHANISTAN

geopolitica silvana de mari Jul 23, 2022

È indubbia la furbizia della strategia dei talebani: hanno astutamente preso Kabul proprio nei giorni in cui il ministro degli esteri italiani era in ferie, e non è certo stato un caso.

Le fotografie del nostro lieve e impalpabile inquilino della Farnesina mentre si riposa da improbe fatiche nelle acque scintillanti del Mediterraneo mi hanno suggerito una meno lieve domanda: ma che accidente ci sta a fare in vacanza? Sorvolando sull’Afghanistan, vorrei ricordare ai non lievi e ben palpabili ministri di questo governo che, dopo aver caricato sulle spalle degli italiani pesi insopportabili, hanno prolungato di sei mesi lo stato di emergenza. Stato di emergenza vuol dire che non fai le ferie. Le vostre incredibili mamme non ve l’hanno spiegato quando eravate bimbi il significato della parola emergenza? Se la casa va a fuoco non fai il videogioco.  Lo stato di emergenza o c’è o non c’è. Se non c’è, non vessi i cittadini sottoponendoli a una dittatura impensabile e a multe  atroci che puniscono comportamenti assolutamente normali. Se c’è, non ti permetti di andare in ferie. Stato di emergenza vuol dire tutte le forze del paese coalizzate su un unico punto. Per inciso, secondo domanda, come è stato possibile discutere il ddl Zan del semestre precedente? C’era lo stato di emergenza! Durante lo stato di emergenza non si parla di altro. La vita non va avanti. Non va avanti la vita di cittadini che non possono andare  a lavorare, a scuola, non possono andare in vacanza, non possono  andare a teatro, in palestra, al cinema e dunque la vita del parlamento non va avanti ma si concentra sull’emergenza. Se lo stato di emergenza c’è sul serio e non è una burla.

E torniamo a Kabul dove possiamo constatare che vent’anni di gloriosa civilizzazione e addestramento alla democrazia sono scivolati via come l’acqua su un sasso. C’è una sola spiegazione a tutto questo, e varrebbe la pena di capirla, così forse la piantiamo di andare a fare missioni di pace, che hanno lo scopo di consumare milioni e milioni di dollari di armamenti che dovranno essere distrutti in battaglia e quindi sostituiti investendo antri milioni e milioni di dollari. Gli effetti collaterali sono stati sacrificare un po’ di soldati, ammazzare un po’ di gente in bombardamenti e comprometterne altrettanta che forse alla democrazia ci aveva pure creduto. Era chi ha creduto nella democrazia, chi ci ha provato, sarà giudicato  come collaborazionista per poi essere duramente punito nel momento in cui gli esteti occidentali, più o meno elegantemente, se ne vanno lasciando i locali in ineleganti braghe di tela. In Afghanistan non c’è stato uno scontro di civiltà. C’è stato lo scontro di un’unica civiltà, barbarica, totalitaria, violenta misogina e il nulla. Noi siamo il nulla. Per vincere la guerra occorrono i valori. Sono gli stupidì pensano che siano sufficienti le armi.

In Afghanistan di civiltà ce n’è una sola, dall’altra parte c’è il nulla. Quella dei talebani è la degenerazione di una civiltà barbarica e dogmatica, che ha la frustrazione sessuale e la frustrazione sociale come motore all’odio e che quindi sprofonda nell’odio: odia la cultura, la musica, la scienza, il teatro, odia la vita e la felicità. I talebani sono stati definiti i nemici della felicità. Un uomo che ami profondamente sua moglie e sia felice di essere suo sposo, è già un loro nemico. È una civiltà che  addirittura disprezza il legame di affetto che può formarsi tra un uomo e una  donna, anche quando si forma tra coniugi. Gesù Cristo ha detto che un uomo e una donna sposi formano una carne sola. Per i talebani un uomo deve stare con gli altri uomini, una donna con le altre donne, in due mondi separati Si tratta di una civiltà che leva alle donne le libertà più elementari, incluse quelle di avere uno scheletro sano, un sistema immunitario sano e una psiche sana. Dove la luce solare non arriva sulla pelle non c’è produzione di vitamina D e di serotonina. Se anche non fossero imprigionate, battute, umiliate, lapidate, se anche la loro vita non fosse miseria, le donne afghane sarebbero ugualmente prive del diritto a essere sane. Sono impressionanti le scene di condanne a morte di donne: uomini con i loro grossi corpi circondano il corpo più piccolo di una donna senza alcun istinto di protezione, e lo abbattono con un colpo di pistola alla nuca. È  una civiltà che rifiuta qualsiasi evoluzione, ma che rifiuta anche il passato, inchiodando il paese a una situazione che non è mai esistita nei secoli precedenti. L’ Afghanistan ha una storia fatta di ferro di fuoco e di dolore.

Nessuno ricorda mai che l’Afghanistan è una culla del buddhismo, esattamente come il Nord Africa il Sudan, la Siria sono stati culle del cristianesimo, che l’Indonesia è una delle culle dell’induismo e che Istanbul si chiamava Costantinopoli ed era la terza città santa la cristianità. La lodevole abitudine islamica di fare terra bruciata delle culture precedenti ha fatto sì che le persone semplicemente dimentichino. I cristiani erano al 100% della popolazione del luogo che ora si chiama Turchia, all’inizio del secolo scorso erano il  25%, ora sono il 0,5% .

Il problema è che spesso si fa terra bruciata anche con gli abitanti. In Egitto sono visivamente riconoscibili i cristiani copti che hanno i lineamenti degli antichi egizi. In Afghanistan la popolazione originaria è quella degli Hazara, in passato maggioritaria oggi ridotta al 9%. Hanno i lineamenti tipici dell’est asiatico, dei mongoli da cui discendono. Sono schiavizzati dai Pashtun, che hanno i tipici caratteri somatici arabi, che sono gli invasori. Trovate la loro storia, il rapporto tra schiavi e padroni nel bel libro Il cacciatore di aquiloni di Khaled Hosseini. La già tragica situazione dell’Afghanistan è stata destabilizzata completamente dall’Occidente per interessi spaventosi, per scontri tra superpotenze. “Ragazzi di zinco” è il titolo del dolente libro di Svetlana Aleksievic che racconta la disastrosa epopea militare sovietica, contro un popolo che fu armato dagli statunitensi che, incredibilmente, riuscirono a non rendersi conto che stavano creando un micidiale gruppo armato di fanatici, salvo poi intervenire di persona venti anni fa. Possiamo ipotizzare che nessuno di coloro che sono andati a salvarlo, avesse un reale interesse per il paese Afghanistan. La domanda è: perché non lo hanno affascinato. Perché non lo amavano e perché  sono due potenze atee, che è un ossimoro, cioè sono impotenze. Non hanno mostrato nessun modello, non hanno lasciato nessun messaggio. Non hanno portato missionari che evangelizzassero, che raccontassero di Cristo così da contrastare l’Islam. I sovietici erano il nulla, hanno contrapposto all’ Islam il vuoto del marxismo e la mummia  santino stinto del compagno Lenin. Gli Stati Uniti sono il nulla. Tutto quello che sono stati capaci di fare è introdurre quella incredibile boiata dei genders studies e la bandiera falso arcobaleno che sventolava sull’ambasciata statunitense a Kabul fino alla caduta. Cultura vuol dire identità. Il cristianesimo deve la sua potenza antropologica all’ aver fuso la spiritualità biblico evangelica con la filosofia greca e il diritto romano e sulla potenza del matrimonio cristiano. Ora la spiritualità biblico evangelica, la filosofia greca e il diritto romano sono vietati in quanto non inclusivi. Solo forme di suprematismo. Negli Stati Uniti si distruggono le statue e si bruciano libri. Per quanto riguarda la potenza del matrimonio cristiano lo si vede a occhio nudo: nei paesi islamici con una minoranza cristiana, i villaggi cristiani sono più ricchi. Quando un cristiano è riuscito a mettere da parte dei soldi,  li investe in bestiame o per far studiare il figlio.  Un islamico investe il denaro in una seconda sposa. Questa ha due svantaggi: la famiglia resta sempre povera e soprattutto c’è un uomo povero che resta senza moglie, diventando un potenziale guerriero frustrato o un potenziale immigrato arrabbiato.

La famiglia cristiana non è stata pubblicizzata. Come si poteva? E i genders studies? E il concetto di ”famiglie”, che vanno bene tutte? Quindi va bene anche la poligamia, un sessantenne che sposa un’undicenne. Come si può condannare la poligamia e difendere l’ utero in affitto?

L’Occidente non ha valori. Gli altri combattono fino alla morte. Noi ci siamo lasciati terrorizzare da un virus a bassa letalità, abbiamo come valori o gender studies, che sono stati imposti come la bandiera arcobaleno perché sono valori talmente importanti che non ci si ferma davanti a niente, nemmeno alla cultura altrui. In compenso gli statunitensi non hanno vietato, non hanno contrastato la discutibile abitudine, descritta ne Il cacciatore di aquiloni dei Pashtun di ridurre i bambini Hazara a giocattoli sessuali, perché “è la loro civiltà”.

Avete capito perché Kabul è caduta?

A questo punto, per favore, restiamo a casa. Se occorre assolutamente investire soldi in armamenti, perché anche i produttori di armi tengono famiglia e devono campare, compriamo le armi, le mettiamo in un buco, le distruggiamo e poi ne compriamo da altre. Ma non esportiamo più la democrazia a nessuno.

L’esercito più forte del mondo non è riuscito a evitare un attentato che ha fatto cento morti, ma è riuscito a sapere il nome di chi lo ha organizzato ed è riuscito a ucciderlo.

Wow!

Nell’immagine: gli ussari alati che il 12 settembre 1683 salvarono Vienna dall’assedio ottomano

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