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Governo a due velocità, ma ormai è tempo di free vax

la nuova bussola quotidiana paolo gulisano Nov 18, 2022

di Paolo Gulisano

Alle parole di buon senso del Sottosegretario alla Sanità Gemmato, che ha proposto di riservare la vaccinazione solo ai cluster a rischio fanno da contraltare quelle del Ministro Schillaci, che ha avviato la campagna di massa per la quarta dose. Ma si impone ormai un metodo free vax, anche perché Pfizer e Moderna stanno iniziando a studiare sul serio i danni da vaccino. 

Le dichiarazioni dell’altro giorno del Sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato fanno sperare in una svolta importante delle politiche pandemiche nella direzione del buon senso e della ragionevolezza scientifica. Gemmato ha dichiarato che la quarta dose non ha senso che venga fatta a tutti, ma dovrebbe essere riservata esclusivamente per le persone che sono a rischio. «Non ha senso consigliare la quarta dose di vaccino anti-Covid a chi non è a rischio di morire a causa del virus». Queste le parole con cui ha annunciato un cambio di approccio alla vaccinazione anti-Covid, un cambiamento significativo, perché apre ad una visione Free Vax.

Finora abbiamo assistito ad uno scontro tra i vaccinisti senza se e senza ma e coloro che si oppongono al siero. La prospettiva che apre il sottosegretario è quella invece di una libertà di scelta: se vuoi essere vaccinato, lo Stato ti mette a disposizione tutti i vaccini che vuoi; se invece ritieni che non sia necessario sottoporti a questa pratica, sei libero di declinare l’offerta (e non più l’imposizione).

Contemporaneamente infatti alle dichiarazioni del Sottosegretario, rintuzzate poi dalla solita polemica politica tesa a chiederne le sue dimissioni, anche il Ministro Schillaci è intervenuto, ricordando che “è importante proseguire la campagna vaccinale contro il Covid-19 e l'influenza per assicurare un'alta copertura degli anziani e dei fragili”. Insomma: la strategia vaccinale del Governo Meloni sembra essere quella di proporre e non imporre.

La scelta Free Vax ha suscitato le reazioni veementi degli ultras della vaccinazione, da Ricciardi – l’ex consigliere di Speranza e consulente del Vaticano - che ha dichiarato che “Gemmato va in direzione opposta alla scienza”, senza peraltro specificare quale e in che modo, fino all’irriducibile Bassetti. Ciò che ha provocato la rabbia degli estremisti sì vax è stato il modo assolutamente preciso, logico e circostanziato con il quale il Sottosegretario ha illustrato i motivi delle sue indicazioni: il richiamo vaccinale non è necessario per chi sta bene, per chi appartiene ad un cluster che non ha mortalità,  sia per analisi costo-beneficio, sia “perché vi sono delle reazioni avverse all’assunzione di farmaci e di vaccini”.

Questa affermazione in particolare ha suscitato la rabbia dei nostalgici di Draghi e Speranza, e delle vaccinazioni Covid imposte coercitivamente. “L’idea di questo ministero ,– ha spiegato Gemmato – è quella di mettere in sicurezza i cluster che hanno dato mortalità. Sono dati di epidemiologia medica, statistici, non si inventa nulla: si vede che i cluster che danno mortalità sono i fragili, gli anziani, gli immunodepressi. Quelle sono le persone alle quali noi consigliamo di vaccinarsi e lo consigliamo in maniera forte e puntuale”. Per tutti gli altri, per le persone che evidentemente non muoiono contraendo il virus, men che meno in quest’epoca storica in cui abbiamo il 2% di occupazione di terapie intensive, non è necessario farlo.

La valutazione dei costi e dei benefici di queste dosi deve tenere conto anche dei dati sugli effetti avversi dopo la vaccinazione Covid, e da questo punto di vista le aziende farmaceutiche stanno agendo con molta più accortezza di quanto non facciano le virus star e i politici vaccinisti ad oltranza.

Sia Pfizer che Moderna stanno lanciando studi clinici per tenere traccia dei problemi di salute associati al vaccino negli adolescenti e nei giovani adulti. Moderna ha già avviato due sperimentazioni, la più recente a settembre. Pfizer ha confermato che almeno uno dei suoi studi, che includerà fino a 500 adolescenti e giovani adulti sotto i 21 anni, dovrebbe iniziare nei prossimi due mesi. La Food and Drug Administration americana ha richiesto che i produttori di farmaci conducano diversi studi che valutino i potenziali impatti a lungo termine della miocardite, come condizione per l’approvazione dei vaccini mRNA Covid negli Stati Uniti. I primi risultati della ricerca potrebbero essere pubblicati già il prossimo anno, ma intanto è già disponibile uno studio condotto da ricercatori canadesi pubblicato negli scorsi giorni  sul Journal of American College of Cardiology, sul rischio di sviluppare problemi cardiaci dopo due dosi vaccino a mRNA nelle persone al di sotto dei 40 anni di età. Lo studio era osservazionale, il che significa che non dimostra causa ed effetto, ma è uno dei pochi studi a confrontare il rischio di miocardite tra i vaccini Pfizer e Moderna.

Tutto questo avvalora la posizione prudenziale che sembra prendere l’attuale Governo. La pandemia nella sua tragicità ha messo la salute al centro dell'agenda politica ma anche economica e sociale, e oggi superata la fase emergenziale dobbiamo guardare oltre e lavorare per risolvere le criticità che la gestione dell'emergenza ha portato alla luce. Non è più tempo di faziosità, ma di buon senso e ragionevolezza scientifica.

 

 

 

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