In risposta a Fabio Fazio
May 11, 2022Un’insegnante risponde pubblicamente all’articolo di Fabio Fazio “È accettabile che i ragazzi siano istruiti da chi nega la Scienza?”
Gentile Conduttore televisivo,
da tempo ormai ho scelto di non guardare le sue trasmissioni che comunque, anche in passato, non meritavano più che uno zapping fugace; ma in questi giorni alcuni conoscenti mi hanno sottoposto un suo recente articolo a cui sento impellente il bisogno di rispondere. Lei per me fa parte di quel gruppo di persone, così diffuse in una certa sinistra italiana, che cela boriosamente dietro alla battuta — mi consenta, ormai ripetitiva e obsoleta — e l’aria da piacione, la saccenteria di chi pensa di detenere il primato dell’intelligenza e di possedere la rivelazione dell’unica verità.
Ebbene, nel citato articolo lei esce allo scoperto e mette in evidenza proprio queste sue caratteristiche che lo portano a fare del facile moralismo. Nello specifico, lei si attribuisce un ruolo — peraltro infame — che nessuno le ha dato e si eleva a giudice di una intera categoria di professionisti quale quella degli insegnanti, a cui io appartengo da trentatré anni.
Non so a che titolo faccia questo, se di opinionista o conduttore televisivo, ma poco importa perché, essendo lei un personaggio noto al pubblico italiano, le sue affermazioni rischiano di avere un impatto pericoloso su quella enorme fetta di utenza che oggi si nutre di mainstream e reti sociali e vi si affida incondizionatamente senza nessuna capacità critica. Lei lo sa. Proprio per questo credo che abbia una responsabilità in più, di cui ora le chiederò conto.
Nel suo articolo, infatti, lei muove accuse gravissime, e le muove proprio verso di me. Le muove verso migliaia di persone che hanno fatto scelte consapevoli e peraltro previste dalla legge italiana, alle quali corrispondono nomi e cognomi, volti e menti pensanti. Lei muove verso ognuna di queste persone accuse gravissime, a partire da etichette improprie, che sempre denotano l’ignoranza di chi ne fa uso, quale il termine “no-vax”, a espressioni tassative come “detentori di comportamenti palesemente irresponsabili” e ancora “persone che hanno professato atteggiamenti anti-scientifici e addirittura pericolosi per sé e per gli altri”, fino a paragonare detta categoria di docenti a “terrapiattisti”, “razzisti”, “negazionisti”, “stregoni” e finanche “artefici di riti magici”.
E’ evidente che qui si vada ben oltre il vilipendio e che ci siano gli estremi per una denuncia. Ma io, a differenza di lei, che lancia accuse gratuite prive di qualsiasi argomentazione, cercherò di spiegarle e di spiegare perché le sue asserzioni sono fondate sul nulla. Lei basa, infatti, il suo presunto argomentare su una premessa che è in sé falsa; è dunque evidente — e questo è alla base della logica filosofica — che la falsità della premessa vada ad invalidare il ragionamento nella sua interezza. La premessa falsa su cui lei fonda il suo articolo è infatti che chi non si sia sottoposto a vaccino Covid neghi la Scienza. E tale affermazione è tanto più grave quanto non supportata da alcun dato oggettivo, se non i morti da Covid in Italia e nel mondo, su cui peraltro ci sarebbe moltissimo da argomentare, e di cui neppure specifica le fonti, dando evidentemente per scontato che la sua persona possa essere in se stessa garanzia di veridicità e oggettività.
La invito a studiare, signor Fazio. Quella stessa Scienza di cui lei si riempie la bocca, infatti, non funziona così, ma si avvale di sperimentazioni, ipotesi, ragionamenti inconfutabili e poi, anche quando perviene a delle conclusioni, continua a ricorrere alla ragionevolezza del dubbio. E può succedere che riformuli se stessa e pervenga a conclusioni nuove finanche diverse da quelle precedenti. Altrimenti, per tornare al suo infelice esempio, oggi penseremmo ancora che la Terra sia piatta.
Nella sua paginetta bacchettona, invece, manca qualsiasi riferimento alla vera Scienza che in questi ultimi due anni ha visto posizioni persino contrastanti, in quanto continuamente in ricerca. Accanto a medici quali Crisanti, Bassetti e Pregliasco — tra i volti più noti del mainstream e pertanto sicuramente noti anche a lei — ce ne sono altri quali Bizzarri, Frajese, Mazzone, che probabilmente lei non conosce neppure o non ha mai ascoltato con attenzione; ci sono Alberto Donzelli (medicina preventiva), Paolo Bellavite (ematologo), Marco Cosentino (docente universitario di farmacologia), Patrizia Gentilini (oncologa ed ematologa), Eugenio Serravalle (pediatra esperto in strategie vaccinali per l’infanzia); ci sono i membri del CIEB, Comitato Internazionale per l’Etica della Biomedicina, e un’infinità di altri nomi in Italia e all’estero. Davvero lei ritiene che siano tutti stregoni?
E in base a quale conoscenza scientifica da lei ostentata e mai rivelata, ritiene che il parere di Pregliasco sia da ritenere scientifico e quello di altri suoi colleghi invece no? Ce lo vuole spiegare, signor Fazio? O, come dicevo prima, crede forse che basti la sua firma a margine per accettare le sue parole come fossero assiomi? Ha mai sentito parlare di terapie domiciliari e in generale della possibilità di curarsi e curare — contro l’insensato protocollo della “Tachipirina e vigile attesa” — o del plasma iperimmune individuato dal dottor De Donno come possibile cura? Ha mai sentito parlare dei drammatici dati sui decessi e gli eventi avversi raccolti nella UE e pubblicati da EudraVigilance o negli Stati Uniti da VAERS, signor Fazio? Si è interessato, in qualità di conduttore televisivo, di approfondire il mistero dei “Rapporti intermedi di sicurezza” richiesti dall’Aifa e mai pervenuti (vedasi articolo su “Panorama” del 20 aprile 2022)?
Temo invece, signor Fazio, che le sue affermazioni siano meramente politiche e nulla abbiano a che vedere con la Scienza. Lei certo è libero — come dovrebbe essere per ogni cittadino, docenti inclusi — di esprimere un parere, e persino di affermare la sua adesione incondizionata al sistema, se ci crede; ma è altrettanto certo che non può fare di quel suo punto di vista l’unica via possibile per l’Umanità, e che in nessun modo può, in nome di quel punto di vista, offendere e denigrare migliaia di lavoratori intellettualmente onesti e coerenti.
Ecco perché rimango, signor Fazio. Ecco perché il mio ruolo a scuola, oggi, in qualità di docente non vaccinata, è più che mai necessario. Rimango per spiegare ai miei studenti cosa succede quando un pregiudizio o una visione parziale della realtà vengono sbandierate come certezze assolute. Rimango per renderli consapevoli rispetto ai rischi di un’informazione di massa strumentalizzata e strumentalizzante, di cui lei, signor Fazio, si è fatto ottimo esempio. Rimango per insegnare loro l’importanza della ricerca, l’intelligenza del dubbio, il confronto ideologico.
Rimango per difendere la libertà di scelta e di espressione che lei, signor Fazio, con il suo articolo vorrebbe, senza riuscirci, sopprimere.
Agrano, 25 aprile 2022
Chiara Tazzini
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