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La poesia del lunedì #18

emanuele gavi poesia Mar 04, 2024
Dal crinale
 
Il vero respiro delle cose
lo sposa soltanto
chi in alto risale talvolta,
all’annuncio del sole,
spoglio d’odio e orgoglio.
In gola allora
ritorna a sbocciare un canto di gioia,
inno di fiera lontananza.
Il cammino si fa preghiera.
 
La luce ritaglia le sagome scure,
crescendo conduce
oltre i palazzi sospesi,
al profilo paterno dei monti,
e dal crinale che appare in attesa,
con un tuffo contrario in ascesa
s’alza in volo lo sguardo, trionfa
nel cielo infinito, poi si abbatte
sulle onde di vita,
come i tronfi gabbiani
di una città di mare.
 
Gli occhi nostri non sono fatti
per l’eco di orrori, per il raccapriccio
del male nel mondo,
ma per essere agli altri
una sosta e un abbraccio
sulla soglia di casa.
 
Chi sale la via,
cosciente di sé,
si rimette in piedi,
si assesta in verticale.
 
Tratto da E. Gavi, Il mare e la sua canzone, Robin Edizioni
 

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