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Lettera del vescovo Strickland ai sacerdoti: “Restiamo fedeli a Gesù. Non profaniamo il sacro altare”

aldo maria valli duc in altum mons. joseph e. strickland Jan 12, 2024

di Aldo Maria Valli

Il vescovo Strickland, misericordiato da papa Francesco, dal suo sito invia periodicamente lettere ai fedeli e ai confratelli. Qui vi propongo la più recente.

***

di monsignor Joseph E. Strickland

Miei cari fratelli sacerdoti,

all’inizio del 2024 preghiamo per entrare in questo nuovo anno con grande fervore sacerdotale e con la Beata Vergine Maria al nostro fianco.

Le mie lettere precedenti si sono concentrate su noi, come sacerdoti, perché diventiamo sempre più profondamente mariani. Ora voglio concentrarmi su cosa significa essere sacerdoti eucaristici.

In primo luogo, voglio sottolineare la grave responsabilità che ognuno di noi ha nei confronti dell’altare di Gesù Cristo quando celebriamo la Messa. Purtroppo, abbiamo visto quanto sia devastante per la Sposa di Cristo che i suoi figli sacerdotali conducano volontariamente esistenze abusive e peccaminose.

I sacerdoti che non riescono a vivere autenticamente la chiamata di Cristo al sacerdozio e che perdono il senso del pentimento profanano il sacro altare di Gesù Cristo e devastano la Chiesa.

Se non rispondiamo alla chiamata di Cristo alla santità e ad abbandonare qualsiasi peccato nella nostra vita, le conseguenze per noi e per le persone che serviamo sono disastrose. Dobbiamo quindi raddoppiare i nostri sforzi e usare questo tempo di crisi nella Chiesa come un’opportunità per avvicinarci ancora di più a Cristo nell’Eucaristia e sperimentare una più profonda conversione del cuore. Credo che l’unico modo veramente efficace per rispondere alla nostra inclinazione umana verso il peccato sia cercare una pietà eucaristica più profonda.

Usare l’espressione “pietà eucaristica” può sembrare scoraggiante, qualcosa di eccessivamente spiritualizzato, ma credo che la nostra sfida come sacerdoti del ventunesimo secolo richieda proprio che cerchiamo la santità, la vera santità. Anche se può sembrare semplicistico, consiglio di sforzarsi di conoscere più intimamente Gesù Cristo e il Suo Sacro Cuore. Mi vengono in mente gli undici Apostoli fedeli in contrapposizione all’infedele Giuda Iscariota. I Vangeli non ci dicono i dettagli di come ciascuno degli undici arrivò a conoscere veramente Cristo in modo profondo, ma ci raccontano del tempo trascorso con lui. Le poche volte in cui viene menzionato Giuda, sembra chiaro che egli si preoccupa della borsa e non dell’apprendimento ai piedi del Maestro. Ho il sospetto che se avessimo la possibilità di parlare con gli apostoli Pietro, Giacomo, Giovanni, Andrea o con qualcuno degli altri, condividerebbero storie meravigliose e mai registrate sul loro tempo di qualità trascorso con Gesù.

Come sacerdoti del ventunesimo secolo, siamo chiamati ad approfondire continuamente la nostra relazione con Gesù. Come ogni relazione, richiederà impegno e il trascorrere altruisticamente tempo di qualità alla sua Presenza nell’Adorazione eucaristica.

In definitiva, dobbiamo essere uomini di sacrificio per diventare veri sacerdoti eucaristici. Dobbiamo essere uomini di sacrificio vero, quotidiano, faticoso ed estenuante. Dobbiamo essere disposti ad affrontare i falsi messaggi, indipendentemente dalla loro origine, sia che arrivino dal mondo secolare che dalla Chiesa. La cosa più importante: dobbiamo essere disposti a mettere la nostra vita sul suo altare e unirci a lui nel più profondo sacrificio d’amore che il mondo abbia mai conosciuto.

In conclusione, credo che possiamo essere d’accordo sul fatto che, come sacerdoti, ci siamo impegnati ad amare, onorare e curare la Chiesa. Questo è un compito difficile e spesso noi non ci riusciamo, ma non riesco a pensare a una persona migliore da emulare dell’amato discepolo san Giovanni. Era all’Ultima Cena, dove il vino diventò il Preziosissimo Sangue di Cristo. Poi, con pietà eucaristica, rimase ai piedi della Croce dove fu asperso del Preziosissimo Sangue di Cristo mentre Gesù moriva. Come Giovanni, anche noi dobbiamo stare lì, condividendo intimamente il Preziosissimo Sangue di Nostro Signore mentre offriamo al mondo il suo Corpo e Sangue, Anima e divinità.

Fratelli, preghiamo gli uni per gli altri affinché possiamo sempre avvicinarci con autenticità e umiltà a Nostro Signore nell’adorazione eucaristica e al suo altare ogni volta che celebriamo la Santa Messa.

San Giovanni Evangelista, prega per noi.

4 gennaio 2024

memoria di santa Elisabetta Anna Bailey Seton

Fonte: bishopstrickland.com

 

 

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