Pensierini...

giglio reduzzi Jun 17, 2024

di Giglio Reduzzi

Dopo la trentennale persecuzione di Berlusconi (caso unico nella storia mondiale) e, più recentemente , quella (anche se non ancora trentennale), di Salvini, la Magistratura ora se la prende anche con Giovanni Toti, il “governatore” della Liguria.

Ed a poco serve dire che in quest’ultimo caso si tratta di un fatto locale, perché, per chi abita in Liguria ed ha sott’occhio i radicali cambiamenti in corso, ciò che è locale diventa generale.

E sono tutti personaggi di destra.

A questo punto diventa sempre più difficile sostenere che siamo di fronte, salvo poche eccezioni, ad una Magistratura indipendente.

Così come diventa difficile sostenere che la Sinistra, quand’anche non sia ispiratrice delle iniziative della Magistratura, non ne tragga giovamento.

La Sinistra non ha bisogno di vincere le elezioni per andare al governo.

A mandare a casa gli avversari di Centro Destra ci pensano i magistrati politicizzati, non appena i neo eletti si apprestano a fare qualcosa.

Purtroppo, nel caso della Liguria, siamo di fronte ad amministratori molto attivi, dove compiere tutte quelle cose rispettando sino in fondo il groviglio legislativo diventa quasi impossibile.

Più fai, più sei soggetto a sbagliare.

Non è una frase fatta: è matematica.

Inoltre siamo di fronte a Magistrati abituati da sempre a prendersela comoda.

Guardate il ponte Morandi. Dopo tre soli anni dal crollo, l'imponente manufatto è stato ricostruito. Non ci credeva nessuno.

Ne sono passati altri tre e la Magistratura sta ancora ricercando i colpevoli.

E quando finirà di ricercali, la vicenda non interesserà più a nessuno, salvo i familiari delle vittime.

La Magistratura ligure ha mandato Giovanni Toti ai domiciliari.

Il suo avvocato ne ha chiesto la liberazione.

Gli è stata negata, con la motivazione che potrebbe reiterare i presunti reati.

Cioè continuare a governare. E magari ripresentarsi alle prossime elezioni.

Sarebbe un bel guaio per la Sinistra, ove qualcuno a Destra trovasse il coraggio di fare con Toti quel che Bonelli e Fratoianni hanno fatto con Ilaria Salis.

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