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Pensierini...

giglio reduzzi Oct 07, 2024

di Giglio Reduzzi

L’integrazione impossibile

 Agli europei (pochi per fortuna) che ancora parlano della necessità o semplice opportunità di integrare anche gli immigrati che intendano mantenere e praticare la religione islamica, mi permetto di segnalare che la cosa è impossibile.

Una mia congiunta, cui avevo chiesto perché mai avesse affittato una parte della nostra casa natale ad un immigrato musulmano, mi ha risposto che non dovevo preoccuparmi perché si trattava di una famiglia poco religiosa che non frequentava la moschea.

Quasi che, per essere considerato una brava persona, un islamico debba prima di tutto dimostrare di non essere praticante, cioè essere un cattivo musulmano.

Tuttavia chi così pensasse non avrebbe tutti i torti.

Infatti, di tutte le religioni esistenti, quella musulmana, pur essendo la più diffusa, è la confessione più distante dalla nostra sotto tutti i profili.

Sembra che siamo andati a cercarla con il lanternino!

Ecco i profili che la rendono distante:

 Profilo storico:

Dal 700 D.C. al 1900, cioè per ben 12 secoli, la storia dei Paesi affacciati sul Mediterraneo coincide con il racconto delle centinaia di volte in cui i musulmani hanno cercato, qualche volta riuscendoci (pensiamo all’Andalusia), di invadere i territori, tutti cristiani, dell’Europa.

In alcuni casi gli invasori pretendevano che gli abitanti delle città invase si convertissero alla loro religione, a pena di essere decapitati.

Ad Otranto lo furono in più di 800 a subire questa sorte.

Né si può sostenere che a compiere queste stragi fosse il “braccio secolare” dei singoli governi, perché, com’è noto, ancor oggi nel mondo islamico non esiste distinzione tra potere temporale e potere spirituale.

(E, a dir vero, ai vecchi tempi, ce n’era poco anche da noi cristiani.)

 Profilo dottrinario:

a) La donna è il diletto dell’uomo adulto.

La possibilità concessa all’uomo di avere fino a quattro mogli discende da questa convinzione.

E’ la stessa concessione che facciamo noi ai nostri figli quando li autorizziamo a guardare la televisione per non più tot ore al giorno.

Da noi si può avere solo una moglie alla volta.

Averne più d’una contemporaneamente sarebbe, oltre che un reato, un impensabile allargamento, mentre per i musulmani era una virtuosa limitazione imposta ai ricchi carovanieri, che ne avevano a centinaia.

E, nei Paesi regolati dall’Islam, la norma è sopravvissuta fino ai nostri giorni per la gioia dei maschi ricchi;

b) Noi cristiani riteniamo che il nostro credo debba essere diffuso con la persuasione. Cioè con la parola.

Per questo abbiamo creato la figura del missionario.

Per l’Islam il Corano va imposto comunque, se necessario con la spada.

E difatti ci sono 12 secoli di guerre e 700 torri saracene a dimostrarlo.

Solo da poco siamo passati da “Mamma li turchi” a “Prego accomodatevi”, come ho scritto recentemente ed ero in vena di scherzare.

c) I cristiani ritengono che “la miglior vendetta sia il perdono”.

Non sempre rispettiamo questo precetto, anzi non lo rispettiamo quasi mai, ma ce l’abbiamo nella nostra dottrina;

L’Islam non ci pensa nemmeno.

Per i musulmani vale ancora l’idea, ereditata dai Sumeri e praticata anche da altre religioni, inclusa quella ebraica, che uno abbia il diritto vendicarsi.

L’importante è che la vendetta sia proporzionale all’ingiustizia subita.

d) I Paesi europei credono tutti (o quasi tutti) che lo Stato debba essere laico e non possa privilegiare alcuna religione.

L’Islam, invece, quando è al potere, ritiene che tutti i cittadini debbano essere musulmani.

E quindi non tollera la presenza di cristiani.

Il che, fortunatamente, trova applicazione solo in alcuni Paesi, tipo Arabia Saudita.

Quelli più liberali consentono l’esistenza di enclave cristiane o ebraiche, spesso imponendo ad esse una tassa per la protezione.

Una specie di “pizzo”.

 A questo punto ci starebbe bene un ecc. ecc., perché credo che le cose dette sin qui siano più che sufficienti per affermare, come ho fatto all’inizio, che noi, questa religione, siamo andati a cercarla con il lanternino, cioè tirandoci la zappa sui piedi.

Quale altro Credo, oltre quello islamico, contiene prescrizioni così lontane dalle nostre?

È evidente che la pretesa integrazione del Cristianesimo con l’Islam è impossibile.

Se mai può esserlo con altre religioni, come Induismo e Buddismo, che sono note per il loro pacifismo, ma non con l’Islam.

Guardiamo al Medio Oriente: coloro che pregano Allah cinque volte al giorno sono gli stessi che costruiscono gli arsenali di guerra sotto gli ospedali dove si curano i loro “fratelli” di sangue e di credo!

Come si può pensare che un’Europa, ancorata com’è ai valori cristiani, che comprendono la compassione in tutte le sue declinazioni, possa integrarsi con i seguaci di Maometto?

Fateci caso: quando si discute di come sistemare il territorio di Israele in modo definitivo, si parla, non solo in Europa, ma in tutto l’Occidente, di due Stati distinti e non di uno solo “integrato”.

Ebbene questo dimostra che l’Islam non è integrabile neppure con l’Ebraismo, nonostante la dottrina ebraica, come ho spiegato in una precedente occasione, sia assai meno distante (della nostra) da quella islamica e benché, aggiungo ora, in Nord Africa, i musulmani abbiano convissuto per secoli con gli ebrei, magari facendosi pagare il pizzo.

 

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