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Sant’Ignazio di Loyola (1491-1556)

matteo d'amico sant’ignazio di loyola Aug 02, 2023

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Immensa è la gratitudine che, come cattolici, dobbiamo provare verso sant’Ignazio, questo grande santo, fondatore de La Compagnia di Gesù (1539), più comunemente nota come Ordine dei gesuiti.   Con la sua opera personale e con il glorioso ordine religioso da lui fondato ha contribuito potentemente a risollevare la Chiesa dallo stato di prostrazione in cui l’avevano precipitata prima la crisi morale e culturale apertasi con l’avvento dell’età umanistico-rinascimentale, e poi la diffusione del protestantesimo in tutta Europa a partire dalla rivolta  di Lutero del 1517.  In generale però è tutta la grande stagione della Chiesa “tridentina”, almeno fino alla soppressione dell’Ordine  del 1773, che vede i Gesuiti svolgere un ruolo centrale e determinante nel difendere il cattolicesimo nei paesi insidiati dal protestantesimo, nel portare il Vangelo in terre di missione sparse per il mondo intero, nel riconquistare alla Chiesa un ruolo di primo piano anche in campo culturale con i suoi teologi, storici, scienziati, controversisti, insegnanti.

Innumerevoli sono le opere che sant’Ignazio ha compiuto: fonda a Roma un seminario per formare i futuri sacerdoti gesuiti, modello che anticipa i seminari che sorgeranno  dopo  il Concilio di Trento; nel 1551 fonda il Collegio Romano e l’anno dopo il Germanico,  prime cellule delle future grandi scuole dei gesuiti che si estenderanno a tutta l’Europa con centinaia di Collegi, apprezzati anche in paesi protestanti e nella Russia greco-scismatica per l’altissima qualità della cultura che veniva trasmessa agli studenti e  l’efficacia e la modernità della concezione pedagogica: questo aspetto assume un’importanza crescente, fino a fare dell’Ordine in pratica un ordine insegnante.

Ma l’opera suprema del genio di sant’Ignazio, e quella sulla quale si fonda tutto il resto, sono Gli Esercizi Spirituali (che ricevono l’approvazione pontificia nel 1548). Rivelati a lui misticamente per ispirazione divina, appaiono come lo strumento ideale forgiato dalla Provvidenza per permettere ai cattolici più fervorosi, laici, sacerdoti, religiosi, di crescere speditamente verso la santità  e di affrontare e vincere le molte sfide che la modernità porterà alla Chiesa cattolica.  Facendo gli Esercizi si colgono non pochi aspetti dell’anima di sant’Ignazio e si approfitta di una straordinaria occasione di formazione dottrinale e di crescita spirituale.

Sant’Ignazio, di origine basca, è un temperamento ardente e appassionato: dopo la grande e famosa conversione che lo strappa dal mondo e dalle sue seduzioni, dai suoi progetti e dai suoi sogni cavallereschi,  inizia un lungo e profondo cammino di formazione filosofica e teologica, ma è soprattutto divorato da una profonda sete di santità, che lo accompagnerà per tutta la vita. Serio, profondo, austero, umilissimo e ricolmo di compunzione, segretamente dolcissimo è un capo nato:  chi lo segue sente di potersi fidare pienamente di lui perché opera in modo totalmente disinteressato e per puro amore della Chiesa e delle anime. Le doti che spiccano di più -innestate su una grandissima fede, su una profonda vita mistica, su un incessante sforzo ascetico e su una tenerissima devozione a Maria santissima-  sono una grande prudenza e una straordinaria tenacia e fermezza nel perseguire gli obiettivi che deve raggiungere.    E’ molto cauto e prima di lanciarsi in un progetto o in una nuova iniziativa si consiglia a lungo e attende anche per lunghi anni prima di procedere concretamente: sembra mosso dalla consapevolezza soprannaturale che nell’inizio sia racchiuso il destino  di ogni umano operare. Al tempo stesso, quando la decisione è presa, se ha la certezza di stare facendo la volontà di Dio, sant’Ignazio è irremovibile e pronto a impegnare ogni sua energia per giungere al risultato atteso.  La sua acuta intelligenza, illuminata da una intensissima vita di preghiera, si sposa a una volontà di ferro, a una fermezza di carattere senza eguali, che fa di lui un trascinatore irresistibile. Pur provato da non poche croci fisiche e morali e da continui ostacoli e incomprensioni, si consuma, letteralmente,  lottando senza sosta per la maggior gloria di Dio e il trionfo di Nostro Signore Gesù Cristo in tutte le anime. In tempi difficilissimi per la Chiesa, dove abbondano la tiepidezza, l’immoralità, l’indifferenza e l’ignoranza, spesso anche nel clero, non polemizza, ma offre tutto se stesso e tutta l’opera sua a Dio,  si consegna senza riserve al Signore lasciando che la carità di Cristo consumi tutto il suo cuore, e fa questo riposando su un completo abbandono alla volontà di Dio, su un fortissimo senso della “Romanità” della Chiesa, sulla più profonda fedeltà e sottomissione al Romano Pontefice.

In tempi così funesti per la Chiesa e per cristiani come quelli attuali invochiamo sant’Ignazio perché ci soccorra e ci ottenga dal Cielo un po’ del suo fervore e della sua eccelsa capacità di agire per il bene della fede e delle anime. Soprattutto non disprezziamo gli Esercizi Spirituali, non trattiamoli come un qualcosa di antiquario e di superato. Frequentiamoli almeno una volta, almeno nella forma del ritiro spirituale di cinque giorni. Dio non mancherà di donarci le grazie di cui abbiamo più bisogno.

ESEMPIO DI DOVE FARE BENE GLI ESERCIZI  IGNAZIANI:

FRATERNITA’ SACERDOTALE SAN PIO X

Per info e iscrizioni fare riferimento al Priorato in cui saranno predicati (Priorato San Carlo Montalenghe (TO),  [email protected] – Fraternità San Pio X, Albano Laziale (Roma),  [email protected])

  • 21 – 26 agosto uomini Albano
  • 9 – 14 ottobre donne Montalenghe
  • 16 – 21 ottobre uomini Albano
  • 6 – 11  novembre uomini Montalenghe
  • 20 – 25 novembre donne Albano

FONTE : Vitis Vera

 

 

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