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Un testo illuminante di Padre Prevost (Leone XIV) del 2012: "La controcultura della nuova evangelizzazione"

blondet&friends maurizio blondet padre robert prevost papa leone xiv May 14, 2025

di Maurizio Blondet

Quando il futuro Leone XIV era Priore Generale degli Agostiniani, preparò un testo per il Sinodo dei Vescovi sulla Nuova Evangelizzazione, convocato da Benedetto XVI nel 2012.

Quella comunicazione di Padre Robert Prevost, O.S.A. è registrato con la sua stessa voce in due video che il Catholic News Service data all’8 novembre 2012. L’attuale Papa denuncia il ruolo dei media nella fabbricazione e manipolazione dell’immaginario collettivo, con lo scopo di promuovere scelte di vita anticristiane e di equiparare il messaggio cristiano a modelli e riferimenti antipatici e pieni di odio.

Vi offriamo una traduzione:

“La controcultura della nuova evangelizzazione I media occidentali sono straordinariamente efficaci nel promuovere una diffusa solidarietà pubblica verso credenze e pratiche contrarie al Vangelo, come ad esempio l’aborto, l’omosessualità e l’eutanasia. Al massimo, i media tollerano la religione come qualcosa di insulso o bizzarro, purché non si opponga attivamente alle posizioni su questioni etiche che i media presumono proprie.

Tuttavia, quando le persone religiose si esprimono contro queste posizioni, i media mettono la religione sotto i riflettori, dipingendola come ideologica e insensibile ai bisogni presumibilmente vitali delle persone nel mondo contemporaneo.

La simpatia per le scelte di vita anticristiane incoraggiate dai media è così brillantemente e ingegnosamente radicata nell’opinione pubblica che quando le persone ascoltano il messaggio cristiano, esso appare inevitabilmente crudele a livello ideologico ed emotivo, in contrasto con il presunto umanitarismo della prospettiva anticristiana.

I pastori cattolici che predicano contro la legalizzazione dell’aborto o la ridefinizione del matrimonio vengono descritti come persone ideologiche, dure e insensibili. Ma non per qualcosa che hanno fatto o detto, bensì perché il pubblico confronta il loro messaggio con il tono gentile e compassionevole dell’immagine, fabbricata dai media, di esseri umani intrappolati in situazioni di vita moralmente complesse, che prendono decisioni presentate come sane e buone.

È il caso, ad esempio, del modo in cui le famiglie alternative, comprese quelle composte da coppie dello stesso sesso che hanno adottato figli, vengono oggi rappresentate nelle serie televisive e nei film.

Se la nuova evangelizzazione vuole contrastare con successo questa distorsione mediatica della religione e dell’etica, pastori, predicatori, insegnanti e catechisti dovranno essere molto più informati sul contesto dell’evangelizzazione in un mondo dominato dai mass media.

I Padri della Chiesa offrirono una risposta formidabile alle correnti letterarie e retoriche non cristiane e anticristiane attive nell’Impero romano e che definivano l’immaginario religioso ed etico dell’epoca.

Le Confessioni di Agostino, con la loro immagine cruciale del cor inquietum [cuore inquieto: «Ci hai creati per te, Signore, e il nostro cuore sarà inquieto finché non troverà riposo in te»], definirono il modo in cui cristiani e non cristiani in Occidente riconcepirono l’avventura della conversione religiosa.

Nella Città di Dio, Agostino sfruttò il racconto dell’incontro di Alessandro Magno con un pirata da lui catturato per ironizzare sulla presunta legittimità morale dell’Impero romano.

I santi Padri, tra cui Giovanni Crisostomo, Ambrogio, Leone Magno e Gregorio di Nissa, non furono grandi retori perché furono grandi predicatori: furono grandi predicatori perché furono prima di tutto grandi retori.

In altre parole, la loro evangelizzazione ebbe successo in gran parte perché comprendevano i fondamenti della comunicazione sociale adatti al mondo in cui vivevano. Di conseguenza, comprendevano nei dettagli le tecniche con cui i centri del potere secolare di quel mondo manipolavano le immagini religiose ed etiche popolari del loro tempo.

Inoltre, la Chiesa dovrebbe resistere alla tentazione di credere di poter competere con i moderni mass media trasformando la sacra liturgia in uno spettacolo.

A questo proposito, Padri della Chiesa come Tertulliano ci ricordano oggi che lo spettacolo visivo è il dominio del secolo e che la nostra missione è quella di introdurre le persone alla natura del mistero come antidoto allo spettacolo.

Di conseguenza, l’evangelizzazione nel mondo moderno deve trovare i mezzi adeguati per riorientare l’attenzione del pubblico, spostandola dallo spettacolo verso il mistero.”

Certo che se siamo ridotti a stupirci che un prelato disapprovi le coppie gay.. ma ben  venga lo stupore.

FONTE : BLONDET & FRIENDS

 

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