Una crepa nel muro: cardiopatico per il vaccino sarà indennizzato
Oct 30, 2024di Andrea Zambrano
Dopo il caso di Agrigento, a Genova un trentenne buca il muro finora impenetrabile delle commissioni mediche e sarà risarcito per la mio-pericardite post vaccino Covid che gli ha procurato una invalidità permanente. Il racconto in esclusiva dell'avvocato che ha seguito l'uomo.
La commissione medica riconosce la mio-pericardite a un danneggiato da vaccino Covid che riceverà un indennizzo permanente. È uno dei primi casi che arriva a conclusione. Il caso che ha fatto una breccia nel muro delle commissioni mediche militari, vero ostacolo ad un pieno riconoscimento del danno da vaccino, dopo ovviamente la difficoltà dei medici di diagnosticarlo, arriva contestualmente alla notizia di un altro indennizzo su una vittima da vaccino, un 35enne agrigentino che morì di miocardite in provincia di Agrigento.
Questa volta la commissione medica non è quella di Messina, ma quella de La Spezia che si è occupata di un caso non di decesso, ma di invalidità permanente su un 30enne di Genova.
La storia di D.G. che la Bussola racconta in esclusiva inizia con la sua unica dose di vaccino anti-Sars Cov 2 di tipo Johnson & Johnson effettuata nel giugno 2021. Subito dopo l’iniezione l’uomo ha iniziato ad accusare dei malesseri che si sono aggravati nel corso dei giorni fino a costringerlo a rivolgersi in più occasioni alle cure ospedaliere nelle strutture sanitarie della sua zona.
I disturbi accusati erano – e sono tuttora – sia di tipo cardiaco che neurologico con la comparsa da una parte di tachicardia, palpitazioni, senso di vertigini, senso di oppressione al petto, dolori toracici e dispnea. Per la parte neurologica, invece, l’uomo soffre di parestesie e disestesie, soprattutto agli arti inferiori, unitamente a bruciori e senso di pesantezza delle gambe.
Il quadro clinico, quindi, ha interessato da subito sia l’aspetto cardiologico, che l’aspetto neurologico, ma l’indennizzo gli è stato riconosciuto dalla Cmo di Spezia solo per la parte cardiologica.
Nel luglio 2021, a un mese dalla vaccinazione e dopo diversi ricoveri, D.G. viene sottoposto a esami, che riscontano una sospetta neuropatia delle piccole fibre post- vaccinica, con esami via via più precisi nel riconoscere, dunque da subito, lo stretto legame con la vaccinazione eseguita. Tanto che la diagnosi definitiva arriverà solo a distanza di quasi un anno a seguito di accertamenti specifici e visite specialistiche. Nella scheda del paziente si scopre che, prima della dose vaccinale, non aveva mai accusato tali sintomi di tipo neurologico e cardiaco e questa è una costante di molti danneggiati.
Successivamente l’uomo riceve anche la diagnosi di mio-pericardite post-vaccinica.
Con due diagnosi di danno vaccinale e con la vita letteralmente sconvolta in negativo per via di una invalidità permanente grave, a D.G. non resta che rivolgersi allo Stato per chiedere di essere indennizzato per quella puntura alla quale, come tutti, era stato sostanzialmente costretto sotto la spinta di un ricatto chiamato Green pass.
Dopo essersi iscritto al Comitato Ascoltami, che assiste i danneggiati da vaccino Covid chiedendo cure e ascolto da parte delle istituzioni, l’uomo si è così rivolto all’avvocato Laura Migliorini del Foro di Venezia, attiva nei danni da vaccinazione sin dal 2001 ed è iniziato così l’iter per chiedere l’indennizzo così come previsto della legge 25 febbraio 1992/210.
C’è voluto del tempo, ma alla fine il tempo gli ha dato ragione. D.G. è stato sottoposto alla visita collegiale presso la competente commissione militare che è arrivata in questi giorni a riconoscergli l'indennizzo richiesto.
La sua storia sarà uno degli interventi più importanti del convegno del Condav, il coordinamento nazionale dei danneggiati da vaccino, che si svolgerà a Roma martedì prossimo e vedrà tra i protagonisti non solo la Migliorini, ma anche il professor Paolo Bellavite, firma della Bussola, del quale pubblicheremo l’intervento. Il convegno è per celebrare la XXI giornata per ricordare le persone decedute o rese invalide dai vaccini ed è un'iniziativa del senatore Claudio Borghi (che è anche membro della bicamerale Covid) e si svolgerà nella sala capitolare del Convento di Santa Maria Sopra la Minerva martedì 29 dalle 15 alle 19.
Soddisfatto l’avvocato Migliorini, che alla Bussola commenta il risultato ottenuto: «Il mio assistito si vedrà ristorare per il danno subìto a soli 30 anni, ma d’altra parte siamo consapevoli che il verbale di riconoscimento di indennizzo fotografa lo stato della situazione in tema di riconoscimenti di indennizzi per la legge 210».
Infatti «mentre si registra una certa apertura da parte delle Cmo a riconoscere le situazioni di mio/pericarditi post-vacciniche, persiste invece la posizione generale delle Cmo nel non riconoscere le problematiche relative alle neuropatie ed in particolare delle piccole fibre, che invece è un effetto post-vaccinico davvero comune. Dunque, siamo assolutamente soddisfatti del risultato ottenuto, ma c'è ancora molta strada da percorrere e questo verbale ce lo conferma in quanto riconosce la problematica cardiaca, ma non quella neurologica, nonostante la documentazione medica del mio assistito parli apertis verbis, di neuropatia post-vaccinica».
Che ci sia bisogno di una revisione della legge sugli indennizzi è sotto gli occhi di tutti. Il Covid ha cambiato tutti i parametri e allargato a dismisura la platea dei danneggiati e delle casistiche patologiche, che vanno tutte aggiornate. «Per quanto mi riguarda continuerò a portare avanti la battaglia dei miei assistiti che hanno subìto conseguenze neurologiche o di altro tipo dalle vaccinazioni e spero che gli stessi possano e riescano ad essere determinati in questo».
L’avvocato ha inoltre aggiunto che chiederà un ulteriore indennizzo che segue al riconoscimento della legge 210 e che costringe lo Stato a farsi carico di una responsabilità sostanzialmente “risarcitoria”, nonostante tecnicamente si possa parlare “solo” di indennizzi.
La notizia che viene da Spezia però, dà coraggio a tutti quei danneggiati che «devono continuare a lottare e a chiedere giustizia di quanto loro accaduto», ha concluso.
Di sicuro un dato è certo: se viene riconosciuto un danno permanente da vaccino e indennizzato che ne sarà delle migliaia di danneggiati nelle stesse condizioni che ancora aspettano con tanto di documentazione clinica, riscontri diagnostici e anamnesi inoppugnabili?
Il secondo tempo della campagna vaccinale è appena cominciato e dovrà far parlare le commissioni mediche, ma anche la politica, che proprio in questi giorni sta proseguendo con la Commissione bicamerale Covid e che non può fare finta di niente su un popolo che chiede di essere indennizzato da quello Stato che l’ha costretto con la minaccia a iniettarsi un farmaco sperimentale con la falsa e illusoria promessa che fosse innocuo.
FONTE : La Nuova Bussola Quotidiana
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