Una regola conventuale per i migranti

giglio reduzzi Aug 10, 2023

di Giglio Reduzzi

E’ evidente che qui nessuno ci ama.

Il primo a non amarci è il Papa regnante, che estende il suo disamore anche all’Europa, di cui sembra ignorare le storiche radici.

Il secondo è il governo in carica, identificabile nel suo Ministro degli Interni.

Il primo predica quotidianamente il dovere dell’accoglienza indiscriminata dei migranti ed il secondo accoglie l’invito alla lettera.

Infatti non li discrimina: dentro tutti, buoni e cattivi. Compresi quelli scappati di prigione.

Tanti ne arrivano a Lampedusa e tanti ne vengono rispediti in giro per l’Italia.

Chiusi a chiave in qualche struttura, come fanno in Francia e Gran Bretagna?

No, liberi di circolare.

E quindi anche di scappare dall’Italia, occupare case, importunare le passanti e magari, se hanno la gonna troppo corta, stuprarle.

Quindi ho ragione quando dico che qui nessuno ci ama.

Se ci amassero, farebbero come in Francia, dove, se i migranti non piacciono, vengono rispediti al mittente come pacchi.

O come la Gran Bretagna, dove il governo, per ora, si limita ad imprigionarli, ma si sta organizzando per mandarli a qualche migliaia di km di distanza.

Poi ci sono i Paesi che di migranti non ne vogliono neppure sentir parlare.

Io invece ritengo, guarda un po’, che questi siano gli unici Stati che hanno veramente a cuore il benessere dei loro cittadini.

E difatti penso, per bizzarro che possa apparire, che il primo fondamentale dovere di uno Stato sia di garantire la sicurezza dei suoi abitanti. Che casa e lavoro vengano dopo. Molto dopo.

C’è già troppa delinquenza in casa nostra perché noi si debba correre il rischio di importarne altra.

Un’accoglienza indiscriminata verrebbe respinta anche come regola conventuale.

Figuriamoci come prassi di uno Stato laico!

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